Dal 1988, il 31 maggio è per tutti la Giornata Mondiale Senza Tabacco. Nel 2022 il Ministero della Salute riportava i dati del report ISS presentati al XXIV Convegno “Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale”: un italiano su quattro fumatore, con una crescita di circa il 2% nel biennio post-pandemico, come pure per le sigarette a tabacco riscaldato. Italiani e italiane sempre più fumatori, quindi.
In attesa di dati aggiornati, ripassiamo i danni provocati dal fumo.

Buona salute in fumo

Fumare manda in fumo le speranze di una buona salute? L’OMS stima che ogni anno più di otto milioni di persone muoiono a causa del consumo di tabacco. Numeri da far paura, ma che danno da pensare: circa il 50% dei fumatori muore prematuramente, con una perdita media di 14 anni di vita. Tempo in meno per vivere, insomma.
Il tabacco uccide più di alcol, droghe, aids, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. Senza dimenticare le malattie provocate dal tabacco o quelle per le quali aumentano le probabilità di rischio: tumori polmonari, del cavo orale e dell’esofago, malattie cardiovascolari, danni alla sessualità maschile e femminile (non ha caso il Ministero della salute ha dedicato al tabagismo una intera pagina).

Fumo passivo e sigarette con tabacco riscaldato: i rischi diminuiscono?

No! La legge 16 gennaio 2003, n.3 articolo 51, entrata in vigore nel 2005, ha voluto tutelare proprio i non fumatori vietando il fumo nei luoghi chiusi aperti al pubblico. Il fumo
passivo è nocivo per la salute dei non fumatori perché il tabacco diventa un fattore inquinante dell’aria. Nonostante la credenza che le sigarette con tabacco riscaldato siano meno nocive, non ci sono ancora studi certi né in un senso né in un altro. Ma, dato il contenuto di nicotina simile alle sigarette, non sono uno strumento valido per smettere di fumare, soprattutto non da solo. Possono, invece, essere meno pericolose per quel che riguarda il fumo passivo. AIRC è molto attenta anche a questi aspetti.

Un milione di firme per la prima generazione smoke free

Il 16 gennaio 2023 è partita la raccolta firme, iniziativa dei cittadini europei, “Appello a creare un ambiente senza tabacco e la prima generazione europea libera dal tabacco entro il 2030”. I promotori chiedono alla Commissione Europea di proporre atti legislativi che vietino la vendita di tabacco e prodotti a base di nicotina ai cittadini nati dopo il 2010, una vera e propria generazione smoke free. Strano? Eppure, in Nuova Zelanda è già legge per i nati dopo il 2009. L’iniziativa punta poi a creare una rete europea di spiagge, rive fluviali e parchi nazionali liberi dal tabacco e dai mozziconi, perché si sa che il fumo ha effetti collaterali sull’ambiente – anche per via delle sostanze che vengono rilasciare nell’aria. Si può firmare qui.